Vendite, Confesercenti: dopo crollo 2020, 2021 apre in caduta libera

Vendite, Confesercenti: dopo crollo 2020, 2021 apre in caduta libera

Dare priorità alle imprese di vicinato, sbloccare subito ristori, serve progetto mirato di rilancio e modernizzazione del piccolo commercio

Dopo il crollo delle vendite registrato lo scorso anno, con un – 5,4% in media e – 10,1% registrato dalle piccole superfici, il 2021 apre con una caduta libera, visto il perdurare delle misure restrittive e delle incertezze dovute alla pandemia. Così Confesercenti commenta le stime Istat sulle vendite di gennaio.

Il dato di gennaio è particolarmente significativo e preoccupante se lo si confronta con lo stesso mese del 2020, ante pandemia: si evidenzia un calo del 6,8% nella media complessiva, ma per le piccole superfici si traduce in uno scivolone del 14,3% ed in una vera e propria catastrofe per il comparto non alimentare che registra una flessione di quasi il 20%. A pesare il perdurare delle restrizioni e – in piccola parte – il ritardo dell’avvio dei saldi, ma il risultato è comunque drammatico, tanto più se si considera che il commercio elettronico ha aumentato le vendite di oltre il 38%, più del doppio di gennaio 2020.

Ancora una volta si conferma, dunque, come la crisi innescata dalla pandemia nel 2020 si sia abbattuta con particolare potenza sulle attività del commercio tradizionale e proseguirà nel 2021: di questo passo, se il prolungamento dei periodi di chiusura per questa tipologia di imprese non sarà accompagnato da altri provvedimenti di sostegno nell’emergenza, migliaia di piccoli imprenditori saranno costretti a chiudere per sempre i battenti.

Il Governo, a partire dal Dl Sostegni, deve dare priorità alle imprese di vicinato stremate e mettere in campo tutti i sostegni attesi, dal mercato del lavoro ai ristori insieme fino all’approvazione del Recovery Plan: è in gioco la distruzione del potenziale produttivo di migliaia di imprese che hanno svolto, e possono ancora svolgere, un ruolo molto importante nel rilancio del tessuto economico del Paese. Per questo chiediamo un progetto mirato di modernizzazione ed innovazione rivolto agli esercizi di vicinato, da inserire nei progetti dedicati alla rigenerazione urbana.

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