LEGGE DI BILANCIO 2023: CONFERENZA STAMPA PREMIER MELONI

LEGGE DI BILANCIO 2023: CONFERENZA STAMPA PREMIER MELONI

Si è svolta questa mattina, a partire dalle ore 10, la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, il Vicepremier e Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e il Viceministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo, durante la quale è stato illustrato il Disegno di Legge di Bilancio 2023, approvato dal Consiglio dei Ministri nella serata di ieri. Tra i principali interventi nel Ddl Bilancio, vi sono misure contro il caro-energia, la riduzione del cuneo fiscale, l’estensione della flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite iva, nonché l’aumento la soglia per l’uso del contante a 5.000 euro dal 1° gennaio 2023.

L’ammontare del valore delle misure contenute nella manovra di bilancio è quantificato in €35 miliardi. Preannunciata inoltre dal Viceministro Leo una Legge Delega per la Riforma fiscale nel 2023.

Di seguito i principali punti affrontati nel corso della conferenza stampa.

Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

  • Bilancio 2023 – La legge di bilancio non si limita a un lavoro ragionieristico ma compie scelte di stampo politico. L’approccio tenuto nella stesura della norma è improntato all’utilità, alle scelte essenziali per l’attuale Governo, che è politico: le risorse sono state incentrate sulle priorità dell’Esecutivo. La manovra è coerente con gli impegni presi nel corso della campagna elettorale. Alla base della norma – che cuba 35 miliardi di euro complessivamente – ci sono due grandi priorità: la crescita – che significa mettere in sicurezza il tessuto produttivo, incentivare il lavoro, premiare i lavoratori – e la giustizia sociale – che vede una maggiore attenzione alle famiglie, alle categorie più fragili e ai redditi più bassi.
  • Caro energia – Le misure contro il caro-energia rappresentano la voce di spesa maggiore, circa 21 miliardi di euro. Le due scelte fondamentali riguardano, da un lato, i crediti d’imposta per le aziende – che si applicano sulla parte dell’aumento del costo per le imprese rispetto all’anno precedente che passa dal 40% al 45% per le aziende energivore e dal 35% al 40% per le non-energivore – e dall’altro le famiglie: in questo caso lo Stato interviene per calmierare le bollette, rafforzando il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro. Questa misura cuba circa 9 miliardi di euro. C’è la proroga dell’Iva sul gas fino a marzo: le risorse vengono recuperate da una ridefinizione della norma sugli extraprofitti, recuperando 2 miliardi e mezzo grazie anche ad un innalzamento dell’aliquota sugli extra profitti dal 25% al 35%.
  • Tessuto produttivo – Attenzione alle imprese e incentivi al lavoro sono il fulcro di molte misure. Vengono introdotte tre cd. tasse piatte: una sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro, il che dimostra che si tratta di una misura rivolta al ceto medio. Vi è poi l’aumento della flat tax a 85mila euro per le partite Iva e l’introduzione della tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro contro il 10% previsto attualmente. Questa misura si accoppia all’aumento del valore dei fringe benefits che è stato elevato a 3.000 euro dal DL Aiuti-quater.
  • Taglio cuneo fiscale – Viene confermato il taglio del 2% dei redditi fino a 35.000 euro lato lavoratore, e aggiunto un ulteriore 1% per i redditi fino a 20.000 euro – altra misura che sostiene i redditi più bassi. Si tratta della misura più costosa al netto di quelle contro il caro energia (4 miliardi di euro).
  • Incentivo assunzione – Si prevede che, per chi assume donne, giovani fino a 36 anni o percettori di RdC, venga azzerata la contribuzione. Questo vale per i nuovi contratti o per i contratti che vengono stabilizzati. Si introducono, inoltre, buoni-lavoro nei settori dell’agricoltura e Ho.Re.Ca., oltre che per i lavoratori domestici fino a 10.000 euro, e ciò nell’ottica di regolarizzare il lavoro stagione e occasionale.
  • Sugar tax e plastic tax – Si rinvia di un altro anno l’entrata in vigore di sugar tax e plastic tax.
  • Famiglia, assegno unico acquisto casa – L’assegno unico è aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino, del 50% per tre anni per le famiglie con 3 figli o più. L’IVA sui prodotti per la prima infanzia viene abbassata al 5%, e la stessa misura viene estesa ai dispositivi igienici femminili non compostabili. Confermate inoltre le misure per l’agevolazione sull’acquisto della prima casa per le giovani coppie, agendo sia lato imposta di registro e che lato garanzie dello stato. Inoltre, viene aggiunto un mese di congedo facoltativo ma retribuito all’80% e utilizzabile fino al sesto anno di vita del bambino. Inoltre, per quanto attiene alla maggiorazione per i figli disabili nell’assegno unico: si trattava di una misura transitoria, ma è stata resa strutturale nel Ddl bilancio.
  • Pensioni – Si è prorogata l’Ape sociale e opzione donna – seppure con qualche correttivo – inoltre si è intervenuti nello scalone pensionistico, prorogando l’attuale regime con dei correttivi e cioè introducendo quota 103 (andando in pensione a 62 anni con 41 di contributi). Per chi decide di utilizzare questa opzione, fino alla maturazione dei requisiti pensionistici “a regime” (ovvero i 67 anni di età), non potrà prendere una pensione superiore di 5 volte la minima (cioè dai 62 ai 67 anni di età). Vi sono anche misure di sostegno delle pensioni minime: le pensioni verranno rivalutate sulla base dell’indicizzazione, ma le pensioni minime verranno rivalutate non sul 100% ma sul 120%. Tutte le pensioni fino a 2000 euro e oltre vengono rivalutate del 100%, e man mano che la pensione aumenta, la rivalutazione diminuisce. Se la pensione è superiore a 5000 euro, l’indicizzazione verrà fermata al 35%.
  • Caro-carrello – Verranno stanziati 500 milioni di euro contro il caro-carrello: verranno selezionati con decreto alcuni alimenti e utilizzare questi 500 milioni per abbassare prezzo su questi alimenti per i meno abbienti. E questo verrà fatto tramite i comuni. Inoltre, si chiederà sostegno agli imprenditori per abbassare il prezzo dei prodotti alimentari essenziali: in questo senso il Governo racconterà poi agli italiani chi ha deciso di abbassare i prezzi e supportare gli italiani in questo momento di crisi.
  • Reddito di cittadinanza – Si continua a tutelare chi non può lavorare: disabili, famiglie prive di reddito, anziani e, in più, le donne in gravidanza. Alla fine del 2023, invece, il RdC verrà abolito e nel frattempo subirà modifiche: nel corso del 2023 il RdC non potrà essere percepito per più di 8 mesi complessivi, decadendo al rifiuto della prima offerta di lavoro. Questo periodo transitorio servirà per accompagnare la fine del reddito di cittadinanza. Altra modifica riguarda la necessaria presenza sul territorio italiano per recepire il reddito.
  • Tregua fiscale – Lo spirito è quello di un rapporto diverso tra stato e contribuente, nel quale lo Stato non è punitivo ma comprensivo nei confronti di chi è in difficoltà. Non è previsto nessun condono, ma vengono annullate le cartelle inferiori a 1000 euro e antecedenti al 2015, ovvero quelle per le quali la riscossione è più costosa della cancellazione. Gli altri dovranno pagare con una maggiorazione unica del 3% ma potendo rateizzare il pagamento.
  • Aumento uso contate – Confermato l’innalzamento del tetto al contante a 5.000 euro a partire dal 1° gennaio 2023.
  • Esercizi apri-chiudi – Nel Ddl di Bilancio è stata inserita una norma di contrasto alla concorrenza sleale degli esercizi apri e chiudi, ovvero esercizi che aprono, non versano soldi allo Stato, chiudono e riaprono da un’altra parte. In particolare, viene data possibilità all’Agenzia delle Entrate di fare controlli, e vi è possibilità di chiedere una fideiussione prima della riapertura della partita iva.
  • Altri stanziamenti – Sono state stanziate nuove risorse pari a 450 milioni di euro per il Trasporto pubblico locale, 400 milioni per l’alluvione nelle Marche e il terremoto del centro Italia, 800 milioni per i Comuni, 2 miliardi per la sanità.

Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti

  • Approccio Governo misure manovra – Nella manovra sono contenute misure responsabili, sostenibili e talvolta impopolari, con il Governo che ha agito in maniera “coraggiosa”. Sono state rifinanziate anche le misure introdotte dal Governo precedente ritenute giuste (quali il taglio del cuneo fiscale e l’assegno per le persone disabili).
  • Contrasto caro energia – Come anticipato, l’intero scostamento di bilancio, pari a circa 21 miliardi di euro, è dedicato al contrasto al caro energia, offrendo sostegno alle imprese che devono affrontare una situazione di crisi e recessione internazionale già annunciata, nonché alle famiglie maggiormente in difficoltà. È stata quindi fatta una scelta politica, destinando risorse alle misure che sono manifesto politico della maggioranza.
  • Fisco – L’aumento della tassazione degli extraprofitti energetici sarà volta in primis al finanziamento di misure legate al fisco, quali il taglio del cuneo fiscale e la flat tax.
  • Spesa sociale – Ha chiarito che con la manovra si effettuano tagli sulla spesa previdenziale, ma si investe su quella “previdente”, ossia sui figli, così da finanziare, in futuro, le pensioni degli anziani.

Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini

  • Bonus Maroni – In tema pensionistico, oltre ad aver fermato la riforma Fornero, la manovra provvede a rinnovare il cd. Bonus Maroni, con la possibilità per chi raggiungesse i 41 anni di contributi, ma volesse continuare a lavorare, di ottenere un incremento del 10% sullo stipendio.
  • Misure fiscali – Il Ministro ha ribadito che l’attuale tregua fiscale rappresenta solo l’inizio di un percorso più lungo, anche alla luce dell’aggravio della situazione dopo il Covid.
  • Ponte sullo Stretto – La presente manovra riattiva la società Stretto di Messina SpA, per il riavvio di un percorso cominciato ben 54 anni fa. Il Governo ha intenzione di posare la prima pietra del ponte sullo Stretto: il 5 dicembre a Bruxelles il Ministro Salvini chiederà un co-finanziamento europeo dell’opera.
  • MOSE – Oggi a Venezia è in funzione il MOSE per affrontare la marea più alta degli ultimi anni, di circa 2 metri, più di quella di tre anni fa. L’opera sta salvando un patrimonio dell’umanità: la sola giornata di oggi giustifica la spesa e il lavoro per quelle barriere. Senza il MOSE Venezia attualmente sarebbe sott’acqua. Bisogna apprezzare il lavoro degli ingegneri e dei tecnici, cercando anche di attrarre gli investimenti di geni stranieri come Elon Musk.
  • Grandi opere – Il prossimo 4 dicembre il Ministro sarà a Genova per il lavoro sulla Gronda. Inoltre, sono all’attenzione del Ministro molti altri dossier: terzo valico, tunnel del Brennero, la SS106 in Calabria trova un finanziamento milionario in questa manovra.
  • Multe stradali – A far data dal 1 gennaio ci sarà anche l’aumento delle multe stradali, per un rinnovo automatico degli aumenti biennale, come previsto dal Codice della Strada.
  • Ottimo inizio – Politicamente parlando è un ottimo inizio per un Governo che è in carica da soli 30 giorni. Questa manovra ne è un esempio: si sta lavorando per le opere e sui dossier più importanti, come quello sulla sicurezza, con un ottimo clima nell’ambito delle forze di governo. Tutto è perfettibile, ma nell’ambito dell’esame parlamentare la maggioranza sarà solida, compatta e granitica.

Viceministro all’Economia e le Finanze, Maurizio Leo

  • Sistema impositivo – Il sistema Irpef allo stato attuale è un sistema che prevede tante misure che non rispettano però la progressività. Basti guardare ai grandi redditi da capitale e da partecipazione – che pagano solo il 26% di tasse. Ci si riferisce anche ai grandi patrimoni da locazione, che pagano solo il 21%. In questo senso si è deciso di intervenire su due aspetti in particolare: tregua fiscale e alleggerimento del carico fiscale anche per i lavoratori dipendenti.
  • Tregua fiscale – Si tratta di un intervento complessivo, dalle dichiarazioni fiscali alle cartelle fiscali. Negli ultimi tempi i contribuenti non hanno avuto le risorse per rispettare tutti gli oneri tributari. Il sistema sanzionatorio, in Italia, si attesta dal 120% al 220% dell’imposta, mentre negli altri paesi ci si ferma al 60%: su questo aspetto il Governo ha deciso di intervenire. I contribuenti, infatti, per effetto del periodo Covid, non possono pagare in un’unica soluzione l’intero ammontare di oneri. Pertanto, se il contribuente ha presentato delle dichiarazioni fino al 2021 in manera diligente, non potendo però pagare le imposte in tempo, dovrà certamente pagare le imposte ma la sanzione imposta sarà solo del 3% e si darà uno spettro temporale di pagamento quinquennale. Per quanto attiene a coloro i quali non hanno presentato tutti i redditi, dovranno pagare tutto con il 5% aggiuntivo e in due anni, aumentando pertanto lo spazio temporale più ampio. Per quanto attiene ai casi in cui vi è un avviso di accertamento da parte della Guardia di Finanza: o c’è la quiescenza oppure, e questa è la novità, vi è la possibilità di esporre le proprie ragioni e sulla base di un contraddittorio può arrivare a un “compromesso”, una conciliazione giudiziale.
  • Cartelle – Le cartelle inferiori ai 1000 euro e antecedenti al 2015 non sono di fatto più esigibili e vengono pertanto eliminate per snellire il lavoro delle Entrate.
  • Flat tax – È stata introdotta una flat tax ordinaria, elevando il tetto da 65 a 80 mila euro, nel rispetto delle regole comunitarie – che permetterebbero di spingersi fino a 100 mila euro. Si tratta di una pratica di contrasto all’evasione: superando una certa soglia bisogna pagare tutte le imposte già dallo stesso anno, e non a partire dall’anno successivo – come previsto a legislazione vigente. Vi sarà poi una flat tax incrementale per i lavoratori autonomi al 15% con una franchigia del 5% fino a 3.000 euro e un tetto massimo di 40.000 euro.
  • Legge delega di riforma del sistema fiscale – Dopo la Legge di Bilancio verrà fatta una nuova Legge delega di riforma del sistema fiscale che permetta modifiche strutturali prima della prossima Legge di Bilancio (2024), cambiare effettivamente il rapporto tra fisco e contribuente, consentendo all’Italia di essere in linea con gli altri Paesi in Europa.

Ministro del Lavoro, Marina Calderone

  • Pensioni e riforma strutturale – Il Ministro ha evidenziato come per fare delle riforme di sistema servano tempo e confronto con tutti soggetti coinvolti. Su Ape sociale e opzione donna, si rileva l’importanza del rinnovo delle misure con delle modifiche per le soglie di età e la possibilità di riconoscere gli incentivi di uscita per lavoratrici con figli o in condizioni sociali particolari. Quelle presenti in manovra, tuttavia, sono misure di accompagnamento, transitorie per il 2023, in vista di una riforma strutturale sul tema.
  • Sistema lavoro e agevolazioni alle imprese – Il Ministro ha ricordato le agevolazioni riconosciute alle imprese che assumono lavoratori in particolari condizioni, come giovani under 36 e donne svantaggiate. Evidenziato, in tema di contribuzione, che è stata già notificata alla Commissione europea la prosecuzione gli interventi su Decontribuzione Sud, che il Governo intende portare avanti anche nel 2023.
  • Reddito di Cittadinanza – La misura cuba circa 734 milioni in manovra. Si è fatto un ragionamento su una misura che necessita di interventi, tenendo conto del fatto che i tempi per la realizzazione della manovra non consentivano una riforma complessiva di tutti gli interventi a sostegno della povertà e dell’inclusione lavorativa. L’intervento su RdC scadrà a dicembre 2023. Nel corso del prossimo anno verrà disegnato un percorso diverso. Si sottolinea tuttavia come vengano comunque messi in sicurezza tutti coloro i quali hanno condizione di disagio ulteriore e che viene data nuova centralità al collegamento della percezione del reddito con la formazione. Il lavoro stagionale, inoltre, sarà compatibile con la percezione del reddito entro 3000 euro, anche per venire incontro alle esigenze delle aziende. Utile sottolineare che i percettori, poi, sono anche inseriti ai progetti utili per la collettività gestiti dai comuni e che verranno intensificati i controlli, con la decadenza del reddito al rifiuto della prima offerta di lavoro congrua.
Condividi questo articolo su:
x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati sfruttano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

X
x