Dal 7 luglio al via le svendite estive.

Anche in provincia di Arezzo saldi in partenza.Da martedì 7 luglio prendono ufficialmente il via le vendite di fine stagione, in base alla normativa regionale che tramite il regolamento attuativo del Codice del Commercio, approvato in primavera, è tornata a indicare una data fissa di inizio anche per la versione estiva. I saldi estivi dunque partiranno dal 7 luglio e fino al 7 settembre, periodo nel quale i prodotti stagionali o di moda potranno essere esposti in saldo seguendo modalità ben distinte da quelli a prezzo pieno, e corredati da un cartellino indicante il prezzo di origine, la percentuale di sconto ed il prezzo scontato.

Torna così un appuntamento-chiave per la gran parte dei negozianti di abbigliamento, anche se negli ultimi anni i risultati sono stati contrastanti: secondo dati Fismo Confesercenti, il commerciante realizza durante il saldi circa un quarto del suo fatturato annuale, ma si presenta all’appuntamento con oltre metà del magazzino pieno. “Sulle vendite si ripongono anche quest’anno forti aspettative – afferma Mario Checcaglini, direttore provinciale di Confesercenti – anche perché la stagione tutt’altro che estiva ha condizionato in buona misura gli acquisti. Non è questo, comunque, l’unico fattore che condiziona psicologicamente il consumatore, e di riflesso anche il commerciante”.

Di anno in anno crescono infatti le voci di dissenso in merito all’attuale normativa, che prevede un calendario di svendite diverso da regione e regione, e secondo molti troppo anticipato nel complesso: “nei territori di confine della nostra provincia, ad esempio in Valdichiana e Valtiberina, i negozianti scontano una partenza ad handicap, visto che in Umbria i saldi partono tre giorni prima – prosegue Checcaglini – il futuro dovrà andare verso la data unica nazionale, e possibilmente a stagione inoltrata: con il calendario attuale a fine giugno gli acquisti sono fermi, la gente compra solo per esigenze particolare, tipo in vista di un matrimonio. Altrimenti rinvia tutto a luglio. Noi commercianti dobbiamo fare i conti con questi fenomeni distorsivi, e con altri: ad esempio, siamo tenuti a valutare le rimanenze di magazzino secondo criteri ampiamente datati. E che dire del vuoto legislativo che c’è attorno agli Outlet, dove i forti sconti sono strombazzati tutto l’anno, troppo spesso dimenticando però di specificare che riguardano, o dovrebbero riguardare, merce obsoleta o difettata?”.

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