COSA CAMBIA DAL 26 APRILE PER I PUBBLICI ESERCIZI

Ecco la sintesi delle molteplici e imbarazzanti incertezze che accompagnano l’entrata in vigore del Decreto Legge della cosiddetta ripartenza. Solo cosiddetta. Difatti, le misure che contiene il provvedimento – in vigore da oggi 26 aprile – sono assolutamente inadeguate ad una vera ripartenza. Tradite quindi le tante aspettative create con l’annuncio del Governo della volontà di ripartire dopo i tanti mesi di stop.

Norme caotiche, di difficile interpretazione; circolari uscite come bozze; comunicati stampa che smentiscono le bozze e, da ultimo, anche dichiarazioni di ministri contraddette e smentite da comunicati di altri ministeri. È questo il caos che è stato creato.

Un Paese normale, dopo più di un anno di gestione della pandemia, avrebbe dovuto quanto meno aver ben definito il pacchetto standard di misure da applicare nei diversi scenari pandemici.

Siamo invece al litigio pubblico dei segretari dei maggiori partiti della coalizione sulla interpretazione delle misure che il governo ha adottato e che da oggi le imprese devono applicare.

Uno “spettacolo” indecoroso del Governo della Repubblica.

Noi cerchiamo con questa informativa di fare il punto su quello che al momento sembra certo.

Chiariamo perciò cosa ha stabilito la CIRCOLARE del Capo di gabinetto del 24 aprile 2021:

  • In zona gialla è consentita la somministrazione dalle 5 alle 22 per chi ha i tavoli all’aperto.
  • Per queste attività è consentito l’asporto, fino alle 22, o solo fino alle 18 per i bar senza cucina (codice ATECO 56.30).
  • Il servizio al banco è consentito solo se si hanno i tavoli all’aperto.
  • Cosa significa? Significa che non posso fare consumare al banco ma posso servire, ad esempio il caffè al banco, che poi il cliente va a consumare al tavolo all’aperto.
  • E se i posti all’aperto sono occupati? Posso servire il caffè da asporto.
  • E se sono un bar senza cucina? Puoi fare il caffè al banco fino alle 22 solo se hai posti ai tavoli all’aperto, dove andrà il cliente a sedersi, altrimenti puoi fare il caffè da asporto solo fino alle 18, non dalle 18 alle 22.
  • Posso usare le tazzine di coccio? Per la consumazione al tavolo sì, per l’asporto no. Solo plastica o carta.
  • Ai tavoli possono sedersi max 4 persone. Di più solo se sono tutte conviventi.
  • Deve essere rispettata la distanza di 1 m. tra i clienti (tranne che per i conviventi).
  • Deve essere affisso un cartello all’ingresso con il numero max di persone che possono entrare. Questo dipende dalla dimensione e dalle caratteristiche del locale, ma va sempre consentita la distanza di 1 m. tra i clienti.

Il Ministro Gelmini ha dichiarato che i clienti avrebbero potuto stare al tavolo fino alle 22 (ora del coprifuoco). Misura che era sembrata ragionevole e di facile verifica: chi viene fermato mostra la ricevuta fiscale del ristorante ed è a posto, altrimenti sanzione. La dichiarazione è stata però smentita dal Ministero dell’Interno.

La Gelmini ha inoltre dichiarato che tra 15 giorni sarà revisionato il Decreto e che, se ci saranno le condizioni sanitarie, le misure saranno migliorate.

A questo punto ci chiediamo: sarà così?

Peraltro il caos del governo produce una ridda di informazioni errate, anche da parte degli organi di informazione che contribuiscono ad aggiungere caos al coas.

L’azione di pressione dell’associazione di categoria per fare modificare questo provvedimento continua anche se, si può ben capire da quanto raccontiamo, non è affatto chiaro a chi nel Governo oggi si deve rivolgere perché in grado di assumere impegni che poi rispetta.

Nel frattempo da oggi queste sono le disposizioni.

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