Coronavirus: Anva Confesercenti scrive ad Anci

Coronavirus: Anva Confesercenti scrive ad Anci

Maurizio Innocenti: “Il momento è difficile e gli ambulanti sono pronti a collaborare”

Nonostante il decreto del presidente del consiglio vieti espressamente provvedimenti locali in contrasto con quelle statali, alcuni Sindaci continuano a disporre illegittimamente la sospensione forzata di fiere e mercati in tutta Italia, al di fuori dalle zone rosse e anche nei territori che non registrano contagi. Un grave danno per gli operatori ambulanti e fieristici e un’interruzione ingiustificata del servizio per i cittadini.

Così Anva, l’associazione del commercio su aeree pubbliche Confesercenti, in una lettera al Presidente dell’Anci Antonio Decaro.

“Alcuni Sindaci di diverse regioni – si legge nella lettera degli ambulanti – continuano ad applicare o addirittura ad adottare norme contrastanti con le disposizioni approvate dal Presidente del Consiglio al fine di conferire uniformità ed omogeneità alla normativa emergenziale sul Coronavirus sul territorio nazionale. Ciò avviene, in particolar modo, e per quanto ci concerne, in relazione alla chiusura o sospensione di fiere ordinarie e mercati per il commercio su aree pubbliche, disposta mediante ordinanze sindacali”. Per questo, scrivono gli ambulanti a Decaro, “Anva chiede un suo autorevole intervento sui Sindaci e le Amministrazioni locali che prevedano norme che impediscono o limitano inopinatamente l’esercizio dell’attività commerciale sulle aree pubbliche senza che ve ne sia la necessità concreta e contribuendo a creare ulteriore disagio e difficoltà agli operatori commerciali, che già versano in stato di notevole crisi”.

“Sindaci e prefetti devono tener conto della salute pubblica, ma si deve fare riferimento alle linee stabilite dal governo, che ad oggi confermano la possibilità di svolgere mercati”, commenta Maurizio Innocenti, Presidente di Anva Confesercenti. “Il momento è difficile e gli ambulanti sono pronti a collaborare. È assolutamente necessario però evitare misure non utili alla salute pubblica che hanno il solo effetto di mettere in difficoltà le imprese del commercio ambulante ed i cittadini. Anche perché creano confusione: mentre i mercati vengono chiusi, le grandi strutture commerciali, inspiegabilmente, non subiscono alcun provvedimento”.

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