Stop alle “oliere”. Obbligatori le confezioni fornite di particolari dispositivi di chiusura
Non è più consentito nei pubblici esercizi presentare oliere con etichette artigianali o bottiglie rabboccabili. Da ieri, martedì 25 novembre, è scattato per bar e ristoranti l’obbligo di utilizzare per la somministrazione dell’olio di oliva vergine confezioni fornite di particolari dispositivi di chiusura. La violazione delle nuove disposizioni comporterà l’applicazione di una sanzione amministrativa da 1.000 a 8.000 euro. La Confesercenti quindi intende informare i titolari dei pubblici esercizi della nuova disposizione che tra l’altro contiene alcune previsioni relative ad aspetti ed a settori operativi di comune interesse per le imprese.
La legge 30 ottobre 2014, n. 161, recante importanti disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza del nostro Paese all’UE all’articolo 18 introduce alcune correzioni alla disciplina vigente in materia di qualità e trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini, precisando tra l’altro le indicazioni minime obbligatorie in etichetta e modificando sostanzialmente il comma 2 dell’articolo 7:  “Gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei  pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei  pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto  non  possa  essere  modificato  senza  che la confezione sia aperta  o  alterata  e  provvisti  di  un  sistema  di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento  del contenuto originale indicato nell’etichetta”.
Per ulteriori informazioni gli uffici presso le sedi  della Confesercenti  della provincia di Arezzo   sono a disposizione. 


				


