Coronavirus, Confesercenti Valdichiana a sostegno dei ristoranti cinesi

Coronavirus, Confesercenti Valdichiana a sostegno dei ristoranti cinesi


Degustazione orientale con  l’assessore al commercio Rossi ed il Presidente Confesercenti Valdichiana Vitali

Confesercenti Valdichiana e Fiepet – che rappresenta le attività di ristorazione tra cui anche quelle che propongono cucina asiatica e cinese, – con l’obiettivo di informare correttamente sulla diffusione del Coronavirus che non si trasmette per via alimentare, hanno promosso una visita con degustazione di specialità presso il “Ristorante  Ryoshi”  a Camucia, dove sono stati presenti, il presidente di Confesercenti Valdichiana Elio Vitali, l’assessore al Commercio Paolo Rossi, e Lucio Gori responsabile Confesercenti e coordinatore Fiepet per la provincia di Arezzo assieme al titolare dell’attività Mao Dongle. 

“Purtroppo con la diffusione del Coronavirus nel mondo” commenta Elio Vitali, presidente della Confesercenti Valdichiana “stiamo assistendo ad una progressiva ed ingiustificata psicosi, anche localmente verso le attività di ristorazione orientali, che stanno registrando cali di presenze e prenotazioni significativi ed ingiustificati, a nostro avviso”.

“La vicenda del coronavirus” continua Vitali “va affrontata con serietà ed attenzione. La tutela della salute pubblica è assolutamente prioritaria, ma è necessario anche prendere tutte le misure utili per evitare che si diffonda ancora di più un clima di psicosi”.

791FCC16-B017-43FB-BD1D-F617AB082293-768x768“I nostri prodotti” spiega Mao Dongle, titolare del ristorante Ryoshi dal 2017 “sono distribuiti tutti da fornitori italiani con provenienza Italia stessa oppure nord Europa ed Atlantico. Prodotti sempre freschi e preparati secondo le normative e disposizioni sanitarie in materia. Abbiamo nove dipendenti e di questi nessuno si è recato negli ultimi mesi in Cina. Purtroppo nelle ultime due settimane stiamo registrando cali tra il 40 e 60 % di presenze tra i ristoranti di Cortona e Foiano della Chiana e questo si traduce per adesso in riduzione dei posti di lavoro a chiamata, ma temiamo per il futuro, ricordando che dopo la Sars servirono 8-10 mesi per ritornare alla normalità. Siamo quindi preoccupati per un effetto a lungo termine”.

“Non siamo qui solo per dimostrare la dovuta vicinanza e solidarietà al mondo cinese anche in Valdichiana” commenta Lucio Gori responsabile Fiepet Confesercenti “ma più in generale perché riteniamo ora più che mai, la necessità di favorire una campagna di adeguata informazione e sensibilizzazione contro ogni forma di ignoranza e paura ingiustificata. Siamo preoccupati fortemente anche per le ripercussioni generali sul nostro turismo. Già ad oggi secondo le stime elaborate dal Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti, la paura del virus rischia di costare al turismo italiano almeno 1,6 miliardi di euro e oltre 13 milioni di presenze. E sono stime conservative: se la psicosi dovesse continuare il conto potrebbe essere ancora più salato”.

La stima del danno elaborata da CST si basa sull’ipotesi (ottimistica) di un calo del 30% delle presenze turistiche cinesi (circa 1,6 milioni in meno) e del 6% degli altri turisti stranieri (-11,6 milioni), per una perdita totale di 13,2 milioni di presenze turistiche, con un danno diretto per il turismo italiano di 1,6 miliardi di euro di spesa per servizi turistici in meno. Le regioni più colpite saranno il Lazio, la Toscana, il Veneto e la Lombardia, che insieme intercettano oltre l’80% dei pernottamenti dei turisti cinesi.

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