Gli ambulanti di San Giovanni Valdarno dicono no all’allargamento del mercato in Piazza Masaccio

Gli ambulanti di San Giovanni Valdarno dicono no all’allargamento del mercato in Piazza Masaccio

Anva Confesercenti: “non accettiamo l’allargamento del mercato. Basta scorciatoie. 120 banchi sono già sufficienti. Altre bancarelle sono inutili e non portano benefici neppure per i consumatori”
Gli ambulanti del mercato di San Giovanni Valdarno dicono no a nuove bancarelle in piazza Masaccio. Secondo i responsabili di Anva Confesercenti l’ipotesi di “nuove bancarelle alimentarti da posizionare il sabato in concomitanza del mercato settimanale è solo una scorciatoia”. È un secco no quello che arriva dagli ambulanti. “Il mercato del sabato – dice Stefano Micheli responsabile di Confesercenti Valdarno – ha già 120 bancarelle. Abbiamo negli anni conquistato la fiducia dei consumatori. Non c’è bisogno di allargare il mercato con la scusa di aggiungere altri operatori alimentari in piazza Masaccio. È una scorciatoia che rappresenta solo l’allargamento dell’attuale mercato del sabato”. E doppio il danno che si verrebbe a creare per chi vende prodotti alimentari già all’interno del mercato del sabato. “Gia tra le 120 bancarelle – spiega Micheli – ci sono ambulanti che vendono prodotti genuini e prelibatezze del territorio, andare quindi a creare un’area che appare alternativa non serve a nessuno ed è un danno per le attività che da anni con serietà e professionalità hanno fidelizzato i clienti e fatto crescere con la loro serietà il mercato di San Giovanni Valdarno”.  Nervi quindi tesi al mercato di San Giovanni Valdarno tra gli operatori del settore alimentare. La notizia di un eventuale  mercato in piazza Masaccio con operatori alimentari ha sollevato un’alzata di scudi da parte degli ambulanti aderenti ad Anva Confesercenti storicamente punto di riferimento per i consumatori che ogni sabato visitano il mercato settimanale nel centro storico a San Giovanni Valdarno. “Basta con queste iniziative senza confronto e programmazione – dichiara Stefano Micheli – responsabile di Confesercenti Valdarno – adesso gli ambulanti chiedono regole certe e uguali per tutti gli operatori che commerciano su aree pubbliche”. Il problema naturalmente è finito sulla scrivania del primo cittadino Maurizio Viligiardi. Nei giorni scorsi una delegazione di operatori del mercato settimanale di San Giovanni Valdarno del settore alimentare capitanata da Stefano Micheli ha incontrato il Sindaco Maurizio Viligiardi per  manifestare  “la totale contrarietà della categoria  di fronte all’ipotesi di allargare il mercato in piazza Masaccio”. “C’è già – ricorda Micheli – il mercato al Bani in programma il martedì; adesso aggiungere bancarelle al mercato del sabato di San Giovanni Valdarno è una scelta inutile. 120 banchi sono più che sufficienti. Aggiungere altri banchi alimentari è una scelta sfacciata”. “Il mercato di San Giovanni Valdarno – continua Stefano Micheli  – pur continuando ad avere una valenza commerciale tra le più importanti a livello provinciale, non è comunque immune alle difficoltà che le aziende stanno da lungo tempo attraversando con perdite significative di volume di vendite”. In questo panorama si aggiunge l’eventualità di vedersi affiancare da operatori non assoggettati allo stesso volume di spese e oneri legati all’attività di vendita su area pubblica. Lucio Gori responsabile Anva Confesercenti per la provincia di Arezzo ravvede anche “una vera e propria concorrenza sleale”. Per Lucio Gori “è evidente che gli ambulanti del settore alimentare in particolare investono migliaia di euro nelle concessioni ed ogni mese devono far fronte non solo ai costi  di normale gestione o delle tariffe comunali come Cosap e Tari, ma anche all’incidenza notevole  dell’Inps e dell’Inail  per risultare  in regola con il Durc e poter lavorare su area pubblica. Una costosa ed onerosa normativa a cui devono adempiere gli ambulanti e che invece non riguarda le imprese agricole non assoggettate a tale disciplina. Creare quindi un mercato alimentare, nel mercato già esistente, con regole diverse da quelle previsti dagli operatori ambulanti, non crediamo che sarebbe affatto corretto e a nostro avviso si configurerebbe come concorrenza sleale, per giunta tollerata dalla stessa amministrazione comunale”.
Arezzo, 3 novembre 2017

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